Uno scrittore pugliese ripercorre un proprio cammino interiore, ricollegandosi alla vicenda, avvenuta nel 1480, dell'assedio di Otranto da parte dei Turchi, che costò la vita a ben 800 persone. L'uomo si sente interiormente distrutto e vittima di una mediocrità senza limiti, nonostante rifiuti qualsiasi aiuto dall'esterno anche a causa di un radicale anticonformismo. Ricordi, visioni ed ossessioni dell'intellettuale scaturiscono in un flusso magmatico, dove domina, fortissima, l'autoironia.
Regia: Carmelo Bene. Con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Salvatore Siniscalchi, Anita Masini, Ornella Ferrari, Vincenzo Musso.
XXIX Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia 1968: Premio Speciale della Giuria
"Geniale e debordante, barocco e folle, volutamente sregolato ma pieno di folgorazioni registiche e di bei monologhi." Il Mereghetti 2011
"Impermiabile ad ogni tentativo di interpretazione logica e razionale." Il Morandini