Delia torna a Napoli per il funerale della madre, annegata, e indaga sugli ultimi mesi della sua vita per capirne la morte. Ne ripercorre la vita tormentata dalla gelosia del marito e si imbatte in uomini ambigui e volgari: il presunto amante di Amalia e suo figlio Antonio, che da bambino era stato suo compagno di giochi, lo zio Filippo e il padre. A poco a poco Delia si identifica con la madre Amalia in un lucido e doloroso delirio autopunitivo. Inizia a indagare su di sé, sui suoi ricordi, sul suo corpo e sul corpo di Amalia, su equilibri rimasti immutati nel tempo e radicati in una città-cantiere, che esplode nei colori e in una straordinaria polifonia di suoni...
Regia: Mario Martone. Con Angela Luce, Anna Bonaiuto, Gianni Cajafa, Peppe Lanzetta, Licia Maglietta.
Cannes Film Festival 1995: Nomination Palma d'oro a Mario Martone.
David di Donatello 1995: Miglior Regista, Miglior Attrice Protagonista, Migliore Attrice Non Protagonista.
Globi d'Oro 1995: Miglior Film, Miglior Attrice.
Nastri d'Argento 1996: Miglior Attrice Protagonista.
Ciak D'Oro 1996: Miglior Sceneggiatura, Miglior Fotografia, Miglior Sonoro in Presa Diretta, Miglior Manifesto.
"Una Napoli mai vista, piovosa e vibrante, carica di ricordi e assediata da una modernità ostile. [...] Saune, carni, sessi, parole. Un film che brucia." Fabio Ferzetti, Il Messaggero.
"Un film che brucia." Il Messaggero
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