L'avventura di uno sconosciuto sarto parigino, Maurice, che per riscuotere un credito parte alla conquista di un castello e finisce per conquistarne la solitaria principessa Jeanette è l'allegro pretesto per una serie di situazioni, dialoghi e numeri musicali condotti con fantasia inesauribile e costante divertimento. Le canzoni immortali di Rodgers e Hart (fra cui "Isn't it Romantic" e "Lover", passate nel repertorio dei più grandi jazzisti), la coppia lubitschiana Chevalier-MacDonald, un'affascinante Myrna Loy e altri impagabili attori ci guidano in un viaggio irripetibile che non ha perso nulla della sua modernità.
Regia: Rouben Mamoulian. Con C. Aubrey Smith, Maurice Chevalier, Jeanette MacDonald, Myrna Loy.
Si tratta del quarto film di Robert Mamoulinan, un affermato regista teatrale nato in Georgia e allievo di Stanislaskij che, dopo la guerra, emigrò a Londra e poi negli Usa. La sceneggiatura è tratta dalla commedia "La vie au château" (1929) di Léopold Marchand, a sua volta ispirata a "Giochi al castello" (1925) del magiaro Ferenc Molnár.