Una sezione sanitaria dell'esercito italiano si accampa nell'estate del 1940 a Sorman, una sperduta oasi nel deserto della Libia. La guerra lì appare come qualcosa di astratto e distante, di cui arriva solo un'eco saltuaria e menzognera attraverso la retorica dei bollettini di guerra. Nel campo c'è un'aria rilassata: il maggiore comandante passa il tempo a scrivere appassionate lettere d'amore alla sua giovane moglie mentre un frate italiano coinvolge i militari nel soccorso della popolazione locale bisognosa di aiuto. La spedizione sembra così trasformarsi in una missione umanitaria. La situazione della guerra nell'Africa settentrionale, però, all'improvviso, cambia bruscamente e il campo di Sorman viene invaso, prima dai soldati in fuga, poi dai feriti che cercano scampo dagli inglesi. Ufficiali e soldati della sezione si trovano per la prima volta bruscamente a contatto con la realtà della guerra.
Regia: Mario Monicelli. Con Michele Placido, Giorgio Pasotti, Alessandro Haber, Moran Atias, Danilo De Summa, Tatti Sanguineti.
Liberamente ispirato dal romanzo "Il deserto della Libia" di Mario Tobino e dal brano "Il soldato Sanna", tratto dall'opera "La guerra di Albania" di Giancarlo Fusco.
61° Edizione Nastri d'Argento 2007: Miglior attore non protagonista ad Alessandro Haber.
"Il nostro caro Mario Monicelli [...] ci regala un bellissimo film, divertente e commovente, con tecniche narrative (e di stile) sapientissime." Gian Luigi Rondi, Il Tempo.
"Mario Monicelli ha diretto un gran film su una guerra in cui non si combatte ma si muore. [...]" Lietta Tornabuoni, La Stampa.
"È un film, Le rose del deserto, che a saperlo leggere bene è un vero tesoro." Silvana Silvestri, Il Manifesto.